Dott.ssa Stefania Valer
Psicologa Psicoterapeuta
presso Edizioni Centro Studi Erickson
Di cosa mi occupo
ADHD (Disturbo da Deficit dell'Attenzione/Iperattività)
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo ed è uno tra i più riscontrabili in età evolutiva, che esordisce tipicamente entro i primi 12 anni.
Caratteristiche tipiche dell’ADHD, che possono essere più o meno accentuate all’interno del disturbo sono:
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DISATTENZIONE: si manifesta con difficoltà nello stare attenti e concentrati. I bambini con disattenzione possono essere facilmente distratti, disorganizzati, disordinati e inconcludenti.
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IPERATTIVITÀ: si riferisce ad una eccessiva attività motoria non adeguata alle situazioni. I bambini con iperattività sono sempre in movimento ed irrequieti, faticano a stare fermi e ad inibire tali comportamenti.
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IMPULSIVITÀ: comprende una serie di azioni compiute in modo frettoloso e superficiale, talvolta anche pericolose, senza riflettere sulle possibili conseguenze future. Ciò è determinato dalla difficoltà di regolare i propri stati interni ed inibire gli impulsi. I bambini con impulsività, ad esempio, faticano a rispettare il proprio turno, tendono ad interrompere le conversazioni, a prendere decisioni affrettate, ad agire e reagire in maniera esagerata.
PARENT TRAINING: il Parent Training è un percorso psico-educativo e formativo rivolto ai genitori di bambini con ADHD e disturbi del comportamento, in cui i genitori possono acquisire strategie efficaci per ridurre i comportamenti problematici dei loro figli e migliorare la comunicazione e la relazione con loro.
Per saperne di più sul Parent Training, leggi il mio articolo pubblicato sul giornale di psicologia State of Mind
TEACHER TRAINING: il Teacher Training è un percorso psico-educativo e formativo rivolto agli insegnanti dell’alunno con ADHD e disturbi del comportamento. Lo scopo è quello di condividere con i docenti conoscenze, strategie e tecniche educative specifiche che possano applicare nel loro lavoro quotidiano con lo studente.
Disturbi del comportamento
I disturbi del comportamento si caratterizzano per le condotte definite “esternalizzanti”, in quanto comprendono disagi e vissuti interni che vengono manifestati ed espressi attraverso comportamenti socialmente disfunzionali, quali ad esempio aggressività verbale e fisica, impulsività, oppositività, iperattività, violazione delle regole.
Durante l’età dello sviluppo, tali comportamenti possono essere temporanei e contestuali ad una particolare situazione; in altre circostanze, rappresentano dei campanelli d’allarme per l’insorgenza di futuri disturbi del comportamento.
In tali casi, può risultare funzionale e necessario attuare interventi che condividano un percorso con il bambino o adolescente, con la famiglia e con la scuola e/o altri contesti rilevanti.
Disturbi d'ansia
A tutti noi è capitato almeno una volta nella vita di provare ansia: è una naturale reazione del nostro organismo mentre stiamo vivendo una situazione allarmante, in cui avviene un’attivazione fisiologica.
L’ansia è uno stato funzionale poiché ci prepara ad affrontare minacce e pericoli, attiva le nostre risorse cognitive ed invia al sistema un segnale che qualcosa ci preoccupa.
Talvolta, può però accadere che l’ansia diventi persistente, intensa, legata ad eventi non realmente pericolosi e che interferisca con le normali attività e prestazioni; è in questi casi che si parla di ansia patologica e disfunzionale.
Rientrano fra i Disturbi d'ansia:
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Disturbo d'Ansia Generalizzato
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Attacchi di panico / Disturbo da Panico
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Fobia sociale
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Fobie specifiche
Disturbi depressivi e dell'umore
La depressione è una forma di disagio psicologico molto diffusa, caratterizzata da un persistente senso di tristezza e perdita di interesse e piacere nelle attività quotidiane.
A ciò possono associarsi disturbi del sonno, stanchezza cronica, cambiamenti rapidi nell’alimentazione, irritabilità, abbattimento, difficoltà di concentrazione e di memoria, pensieri di morte.
É importante comprendere che depressione non è sinonimo di tristezza. La tristezza è un’emozione universale e funzionale, di breve durata; una delle sue funzioni principali è quella di segnalare alle persone a noi vicine i nostri bisogni di supporto, cura e vicinanza.
Quando questo stato d’animo ha una durata persistente ed influenza in modo significativo la nostra vita, potrebbe essere un segnale di depressione.
Bambini e adolescenti
Durante l’età dello sviluppo avvengono numerosi ed importanti cambiamenti.
L’incontro e l’interazione con nuovi compagni, l’inserimento scolastico, l’arrivo di un fratellino o di una sorellina, i cambiamenti del proprio corpo sono solo alcune delle tappe che il bambino e l’adolescente si trovano ad affrontare.
Talvolta queste esperienze risultano essere faticose e possono insorgere difficoltà di natura emotiva, relazionale e comportamentale, che non sempre vengono verbalizzate in maniera esplicita.
Per questo è importante riuscire ad individuare i segnali di disagio che il bambino o il ragazzo manifesta, ad esempio difficoltà socio-relazionali e ritiro sociale, variazioni importanti di peso corporeo, un calo del rendimento scolastico, difficoltà nel sonno, sintomi psicosomatici.
In questi casi, il supporto psicologico può risultare utile con l’obiettivo di accompagnare e supportare bambini e adolescenti durante questi delicati momenti della loro vita.
Sostegno alla genitorialità
Essere genitori è un viaggio meraviglioso, ma possono arrivare momenti in cui ci si trova davanti a sfide delicate e complesse, incontrando ostacoli e difficoltà sul proprio cammino di genitore.
Infatti, non è sempre facile comprendere come comportarsi e può accadere di scontrarsi con eventi imprevisti, in cui talvolta si fatica a trovare una soluzione efficace. Per tale motivo, è importante sostenere i genitori in questo ruolo così fondamentale.
Il sostegno mira ad accrescere la consapevolezza della figura di genitore, a potenziare le risorse genitoriali e la capacità di gestione dei conflitti, a favorire la comunicazione fra genitori e figli, a comprendere i bisogni dei loro figli.
EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing)
L’EMDR (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.
Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento.
Dopo l’EMDR il paziente ricorda l’evento ma il contenuto è totalmente integrato in una prospettiva più adattiva. L’esperienza è usata in modo costruttivo dall’individuo ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo. Il paziente realizza le connessioni di associazioni appropriate, quello che è utile è appreso ed immagazzinato con l’emozione corrispondente ed è disponibile per l’uso futuro.
Fonte: emdr.it